La struttura

L'imponenza della struttura e l'eleganza dello stile romanico donano ad ogni evento un'atmosfera indimenticabile. I recenti restauri dell'antico refettorio dei frati hanno consentito di avere a disposizione all'interno di diverse sale tra cui una climatizzata che può ospitare fino a 300 invitati. All'esterno lo splendido giardino, sapientemente illuminato, permette l'utilizzo dei diversi spazi per lo svolgimento di eventi all'aperto tra le secolari piante dell'abbazia.

Uno splendido parco di 5000 m2 anch’esso illuminato sarà il luogo ideale per dei magnifici aperitivi immersi in un magnifico scenario tra i pini dell’abbazia. Facile da raggiungere per la vicinanza con le più importante vie di comunicazioni mette anche a disposizione un comodo parcheggio. Potrete liberamente scegliere la soluzione di catering per il vostro evento e usufruire degli spazi adattandoli al meglio alle vostre esigenze. I vari spazi messi a disposizione possono essere adibiti ad ogni funzione per meglio adattarsi al vostro sogno, ogni luogo racchiude incantevoli dettagli che renderanno indimenticabile e unico il giorno più importante della vostra vita.

Il Parco

5000m2 di parco illuminato sarà il luogo ideale per l'aperitivi con gli invitato

Il Refettorio

Grazie ai recenti restauri sono a disposizione diverse sale tra cui una climatizzata che può ospitare fino a 300 ospiti

Il Giardino

Le secolari piante del giardino saranno la cornice ideale per il vostro evento

La storia

L'abbazia di Santa Maria in Potenza sorge nella zona sud del territorio Portorecanatese ed è una delle chiese più ricche di storia.le prime testimonianze circa la sua fondazione da parte dei monaci crociferi risalgono al 1180. Questi monaci praticavano opere di accoglienza gratuita dei malati ospitando i pellegrini e i viandanti. Essi, inoltre, risistemavano le strade e costruivano i ponti per facilitare l'accesso alla loro abbazia. Nel 1656 l'opera dei Crociferi cessò a causa della soppressione del loro ordine, decretata da una bolla di Alessandro VII. Negli anni seguenti l'abbazia divenne, per disposizione dei Sommi Pontefici, proprietà di diversi prelati ecclesiastici e i suoi terreni, un tempo fecondi, si trasformarono in zone paludose e malariche. Nel 1794 l'abbazia venne concessa da Pio VI ai monaci Cistercensi, i quali la riportarono al precedente splendore e ricostruirono la chiesa ex novo. Dopo pochi anni, però, l'abbazia venne confiscata da Napoleone, che la diede in dono a sua sorella Paolina, maritata al principe Borghese. Trascurata nella sua manutenzione la proprietà ridivenne presto preda di esondazioni del fiume potenza e zona malarica. Fu tra la fine dell'ottocento e l'inzio del novecento che la famiglia Volpini, attuale proprietaria dell'abbazia intraprese l'opera di bonifica dei terreni ed il successivo restauro del complesso abitativo con la trasformazione dell'atica cripta nell'attuale chiesa.

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